Questa mattina sono scesa in studio perchè solitamente in una giornata così grigia e piovosa se me ne sto a casa a non far niente mi deprimo moltissimo, così ho deciso di iniziare un nuovo progetto.
Avevo recuperato un mesetto fa questo mobiletto in stile, in legno laccato, con un cassetto e una bellissima forma; mi era subito piaciuto per la sua versatilità. 
Penso che i mobili migliori siano quelli che puoi mettere in qualsiasi angolo della casa, scoprire uno spazio che gli si adatti in qualsiasi stanza e questo mobiletto si prestava ad essere trasformato e usato nelle maniere più disparate. 
Ad esempio sarebbe stato perfetto per appoggiarci una bella lampada, come comodino o porta riviste, in bagno per sistemarci i profumi o le creme, oppure adatto ad ospitare una pianta o delle sculture. Versatilità.

 

L’idea su come intervenire c’era già, ed era quella di provare a sverniciare il piano e lasciarlo a nudo, ma quando si sceglie di lasciare un legno a nudo bisogna prima capire se la tinta e il disegno meritino questa soluzione. 
Non restava che provare…
Solitamente, liberare un vecchio mobile dalle vernici che imprigionano la bellezza del legno (o dell’impiallaccio), resta una delle soluzioni che preferisco. E’ una scelta che faccio sempre quando lo ritengo sensato e possibile. I metodi d’intervento sono svariati, la sverniciatura,  anche se pestilenziale, non intacca la patina, la carteggiatura è un lifting totale, pura chirurgia estetica – cancella tutto.
Nei mobili d’antiquariato non si carteggia MAI!!!!
In questo caso c’era anche questa possibilità.

 


Alla fine sono molto soddisfatta della scelta della sverniciatura e del risultato complessivo, mi piace molto quando un impiallaccio prende le sfumature del grigio, si vede il tempo del mobile. 
E’ in quel grigio che c’è tutta la sua età e tutta la sua storia. 
Anche se non è un mobile d’antiquariato.

particolare della maniglia bombata con ammaccature


su sfondo poltrona novecento da nave